– Mi chiedo se è proprio così, Harry – disse Dorian Gray, versandosi sul fazzoletto qualche goccia di profumo da una grande bottiglia col tappo d’oro che stava sul tavolo. Deve essere vero, visto che tu lo dici. E adesso me ne vado; Imogene mi aspetta. Ricordati di domani. Addio. Mentre usciva, le palpebre pesanti di Lord Henry si abbassarono e si immerse nei propri pensieri. Poche persone, certo, lo avevano interessato come Dorian Gray, eppure l’adorazione di quel ragazzo per un’altra persona non suscitava in lui il minimo senso di fastidio o di gelosia; anzi ne era contento, perché faceva di lui uno studio più interessante. Si era sempre sentito attratto dai metodi delle scienze naturali, ma le materie che costituiscono il soggetto abituale di quelle scienze gli sembravano triviali e s