Presente
Sheridan
Per un secondo, Trey si limita a fissarmi, gli occhi sgranati come se gli avessi sparato al petto.
Di nuovo.
Il dolore e la vergogna di quella notte tornano a me come una nebbia nera che mi avvolge il corpo. Ho tentato con tutte le mie forze in questi dodici anni di liberarmene, di credere di aver fatto la cosa giusta. Soprattutto da quando il branco di Tucson si è arrangiato da sé.
Il mio primo ragazzo poi arriva e manda all’aria tutto.
“Cazzo,” dice con tono furente. “Cazzo, cazzo, cazzo.” Dà un calcio al cestino dell’immondizia e lo fa volare.
“Adorabile,” dico con voce suadente, fermando con il piede una lattina di birra che rotola a terra. “Sei sempre stato così eloquente.”
“Non sei mai stata tanto stronza,” ribatte, e mi irrigidisco.
“Non posso credere di a
