VDue giorni più tardi il duca risalì ancora la scaletta posta contro il muro, e vide la fanciulla in grembiule da giardino e guanti, intenta a raddrizzare lo stelo di una dalia con una sottile bacchetta. — Buon giorno, – disse cortesemente, – che bel tempo abbiamo, signorina. Ella fece il più sdegnoso cenno di saluto, senza distogliere la sua attenzione dai fiori. — Come sta il gatto? – chiese con l'indulgente benevolenza di un vecchio sacerdote. La fanciulla non rispose. — Povero Tib, – egli disse con dolce malinconia; – povera quieta anima, povero modesto gatto! La fanciulla non rispose. — Riguardo all'argomento del de Gotha, – egli continuò con timida esitazione, – io... La fanciulla si raddrizzò e lo guardò furiosa. Una ciocca di capelli le era caduta sulla fronte, ed ess