3. Pranzo in casa di SwithinSulla tavola della sala da pranzo di Swithin, decorata in azzurro pallido e arancio, con una vista sul parco, stavano in circolo dodici coperti. Un lampadario di cristallo lavorato, con tutte le candele accese, che faceva l’effetto di una gigantesca stalattite appesa sopra la tavola, illuminava grandi specchi in cornici d’oro, mensole di marmo, sedie massicce dorate, parati ad arazzi. In questa stanza tutto parlava di quella frenesia di bellezza lussuosa, così profondamente radicata in ogni famiglia che, da un’origine mediocre, abbia dovuto molto faticare per giungere a quella che si dice “la società”. Swithin non tollerava le cose semplici: fra i suoi pari era sempre stato considerato come un uomo di gusti perfetti, quantunque fastosi, per la sua caratteristica