Lasciò andare la catena, che ricadde di nuovo sulla mia pelle, con il metallo, prima freddo, riscaldato ora dal suo tocco. Tark racchiuse gentilmente entrambi i miei polsi nelle sue mani grandi e forti e iniziò lentamente a muovere le mie fin sopra alla testa, come aveva richiesto. “Oppure, posso farti girare sulla pancia e sculacciarti di nuovo. La scelta è tua.” Strabuzzai quasi gli occhi quando capii che avrebbe decisamente preso in considerazione tale possibilità. “Non che abbia molta scelta,” brontolai. Fece un sorrisetto. “Impari in fretta, gara. Sappi che non ti farò mai del male. Ma non permetterò nemmeno che tu lo faccia a te stessa. Bron…” sputò fuori il nome dell’uomo, “…è da poco al mio servizio e, dopo come si è comportato, convocherò un nuovo ufficiale medico non appena s