Capitolo XI Il grande tesoro di Agra Il nostro prigioniero sedette nella cabina, di fronte alla cassa di ferro per cui tanto aveva fatto e tanto aveva atteso per ottenerla. Era un uomo dallo sguardo inquieto, abbronzato dal sole, con tutta una rete di rughe e di grinze che gli solcavano la faccia color mogano, quasi a testimoniare di una vita dura, trascorsa quasi esclusivamente all’aperto. Benché nascosto dalla barba, il suo mento volitivo, pugnace, indicava in lui un carattere ostinato, di persona che non si lascia facilmente distogliere dai suoi propositi. Doveva essere sulla cinquantina perché i suoi capelli corti ricci erano abbondantemente spruzzati di grigio. La sua faccia, in riposo, non era sgradevole, per quanto le folte sopracciglia e il mento aggressivo potessero fargli ass