I. Il prigionieroSakr-el-Bahr, lo Sparviero del Mare, il Flagello del Mediterraneo, il Terrore della Spagna Cristiana, se ne stava disteso su un’altura del capo Spartel, in Marocco. Sopra di lui, sulla sommità del dirupo, si elevava la linea verde degli aranceti – il presunto giardino delle Esperidi degli antichi, in cui crescevano i pomi aurei –; e, a circa un miglio verso oriente, si scorgevano le capanne e le tende d’un accampamento beduino, che si adagiavano sui pascoli d’un bel verde smeraldo estesi fin verso Ceuta. Poco lontano, un pastore seminudo, a cavalcioni su una roccia grigia, traeva di tratto in tratto un suono melanconico da un flauto di canna; e il canto di qualche allodola e, più in basso, il mormorio del mare accrescevano la serena dolcezza di quell’ora. Sakr-el-Bahr ri