«Alla fine, suppongo di sì». «Vuole una delle mie pillole magiche?» Kayal tentennò. Non era da lui prendere medicamenti senza preoccuparsi di che cosa contenessero. Ma avrebbe gradito una notte di sonno intera, era indubbio. «Non lo so. Sono come laudano?» Jade si mordicchiò il labbro inferiore, forse cercando di radunare le idee. «No. Il laudano ti stordisce e attutisce il dolore. Queste ti addormentano dolcemente e prima ti fanno sentire... come all’interno di un sogno. Un bel sogno». «Allora ne proverei una». Jade annuì. «Mi segua». Giusto, non teneva i sonniferi in tasca. Al di là del fatto che gli abiti da donna non avevano tasche, sarebbe anche stato un po’ strano. Kayal la seguì su per le scale – l’ascensore veniva usato solo per trasportare carichi pesanti, da quel che avev