«Ascoltami, tesoruccio, non volevo offenderti; ho detto così senza saper quel che dicevo.» L'aveva costretta a sedersi, e in ginocchio le domandò: «Mi hai perdonato? Dimmi che mi hai perdonato.» «Sia. - gli rispose lei, freddamente - Ma che non si ripeta mai più.» e alzatasi, aggiunse: «Ora andiamo a fare un giretto.» Rimasto in ginocchio, lui le circondò i fianchi con le braccia e balbettò: «Ti prego, restiamo qui. Ti supplico. Fammi questo regalo. Mi piacerebbe tanto, stasera, tenerti qui tutta per me, vicino al fuoco. Dimmi di sì, ti scongiuro, dimmi di sì.» «No. - replicò lei asciutta, dura - No. Mi va di passeggiare e non sono disposta a cedere ai tuoi capricci.» Duroy insisté: «Ti supplico, ho i miei motivi, dei motivi molto seri.» «No. - disse ancora lei - E se non vuoi uscire