Capitolo V Erano già trascorsi Due mesi, settembre era alle porte, e a Duroy pareva che la rapida fortuna da lui sperata si facesse un po' troppo desiderare. Lo innervosiva, più che altro, la sua mediocre posizione morale, e non vedeva per quali vie avrebbe potuto arrampicarsi lassù, in alto, dove uno trova considerazione e quattrini. Si sentiva chiuso nel suo modesto mestieruccio di reporter, prigioniero di quello, senza possibilità d'evasione. Era stimato, ma di una stima adeguata al rango. Lo stesso Forestier, al quale si rendeva utile in mille modi, non lo invitava più a cena, lo trattava in tutto e per tutto come un inferiore, anche se continuava a dargli del tu come a un amico. Ogni tanto, è vero, Duroy, approfittando di questa o quell'altra occasione, riusciva a collocare qualche