Capitolo III-3

1212 Words

A Duroy venne allora un'ispirazione e, tornato dall'usciere, gli disse: «Il signor direttore mi aveva fissato l’appuntamento per le tre. Veda un po', comunque, se c'è il mio amico Forestier.» Fu introdotto in un lungo corridoio che lo condusse in uno stanzone dove quattro tizi stavano scrivendo su un ampio tavolo verde. Forestier, in piedi davanti al camino, fumava una sigaretta giocando con un bilbocchetto. Era abilissimo e infilava a ogni colpo l'enorme palla di bosso giallo nel piccolo puntale di legno. Contava: «Ventidue, ventitré, ventiquattro, venticinque.» Duroy fece: «Ventisei.» E l'amico lo guardò, senza interrompere il moto cadenzato del braccio. «Ah, sei qui? Ieri ho imbroccato cinquantasette colpi di seguito. Qui soltanto Saint-Potin può darmi le carrube. L'hai visto il di

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