Facendo scorrere la mano dalla folta criniera su tutta la schiena, sussurrò. “Song of the Stars.” Unico a udirla, Ares sorrise ripensando a quanto lei avesse apprezzato la Gallica maculata – una rara primizia creata da una rosa Alain Blanchard – che lui le aveva mostrato alla sua seconda visita alle Esperidi. Pensò che lei avrebbe molto gradito delle rose blu pomellate e si ripromise di chiedere a Safìr se ne esistevano. “Sei bella come una notte stellata.” osservò Astrea, continuando ad accarezzarla e mormorando poi. “Nut.” Ma certo! Concordò lui mentalmente. Nut. La cometa che avrebbe dovuto transitare proprio il giorno del sedicesimo compleanno di Astrea, il giorno della nascita della puledra, se l’intervento delle Telluris non ne avesse modificato il tragitto. Lei si portò davanti