Gli bastò vedere il sorriso di Astrea che lo accoglieva, per rendersi conto che quella era la vera realtà, che non ne avrebbe voluto altre e non l’avrebbe scambiata di certo per una vacanza esotica. Lei era già pronta e lo stava aspettando, seduta sulla poltroncina glissante. Indossava un paio di jeans e un completo, top corto e golfino a mezze maniche, in maglia lavorata a pizzo. Era blu Cina e a lui sembrò lo stesso colore del mare profondo appena sognato. I capelli erano raccolti in due larghe ciocche laterali, che ricadevano morbidamente oltre le spalle. Sul décolleté spiccava l’Occhio nella solita versione, che lui amava più di ogni altra. Maximilian Laergan li accompagnò all’ascensore del piano. “Abbi cura della mia bambina, Ares.” gli raccomandò sorridendo, mentre le lucide porte m