IN SEGREGAZIONE Tutto quello che scrivo risente naturalmente della situazione, e potrà apparire un po' sconnesso... Ritorniamo a San Quintino e alla cella numero 1, dove mi avevano rinchiuso. Mi sentivo disperatamente solo, e le prime ore passarono con una lentezza estenuante, i primi giorni mi sembrarono senza fine. Il battito del tempo era segnato soltanto dal cambio regolare dei guardiani, e dal succedersi del giorno e della notte. Il giorno non era che una luce debole e confusa, che tuttavia mi consolava della totale oscurità della notte. Una luce che filtrava appena, attraverso uno spiraglio, e che portava con sé ben poco del solare chiarore del mondo esterno. La luce non era mai abbastanza perché fosse possibile leggere. Del resto, non avevo niente da leggere. Potevo soltanto sd