«Come si fa ad amare un uomo brutto, ripugnante, spilorcio e avaro?»
Hippel si alzò in piedi per guardarsi allo specchio. Vedendosi le gote colorite e paffute, sorrise al volto che vedeva riflesso nello specchio e tornò a sedersi davanti a un pollo, che fece a brandelli.
«In effetti» disse «il borgomastro poteva essere brutto e sudicio, ma ciò non dimostra niente a mio sfavore».
«Siete imparentati?» chiese l’ostessa stupita.
«Io non l’ho mai conosciuto. Dico solo che esistono i brutti e i belli; solo perché ho il naso in mezzo alla faccia come il borgomastro di cui dite, ciò non dimostra che io gli somigli».
«Oh! No» disse la comare «voi non avete alcun lineamento simile alla sua razza».
«D’altronde» riprese il mio compagno «io non sono avaro, il che dimostra che non sono il vostro b
