11. Il suo cellulare suonò all’una di notte. Zeeva riconobbe l’identificativo di una chiamata satellitare e capì che stava succedendo qualcosa di brutto. «Sì» rispose. «Zeeva. Ho pensato che volessi saperlo subito». La voce di Kostya era tesa, cauta. «La jeep su cui viaggiava Sewick è finita su un ordigno improvvisato». Zeeva chiuse gli occhi. «È...» Non riuscì a dirlo. Aveva pensato tante volte che avrebbe potuto succedere. Aveva cercato di prepararsi a quell’eventualità. Ma non era pronta. Niente avrebbe potuto prepararla a una cosa del genere. «Rispetto agli altri, è ancora relativamente intero. Ma ha una scheggia nel cervello». «Che... che cosa...» Stava piangendo, se ne rese conto in quel momento. Piangeva e il cuore le faceva male come se qualcuno lo stesse schiacciando. «Ha