Sogni e Incubi Ares si coricò a notte fonda. Non appena chiuse gli occhi, le note della canzone che avevano ripetutamente ballato e, soprattutto, le sue parole risuonarono nella sua mente, mentre si rivedeva stretto a lei, come se stesse assistendo alla proiezione della scena, ripresa a loro insaputa. Erano praticamente immobili. Lui la stringeva così tanto, che il corpo di Astrea era totalmente aderente al suo, come la sua guancia al viso di lei. Il suo braccio sinistro le abbracciava diagonalmente la schiena, mentre col destro le circondava in parte le spalle, permettendo alla mano, affondata nei suoi lunghi capelli setosi, di cingerle la nuca. Con gli occhi chiusi, respirando adagio e a fondo, le stava dicendo in silenzio che le parole di quella canzone erano le sue, che era così che