Ares era immobile davanti al piatto colmo. Respirava profondamente e adagio per controllare l’ira che era al massimo livello. Astrea gli mise una mano sopra uno dei pugni serrati talmente tanto che le nocche erano sbiancate. Espirò a fondo e si voltò lentamente verso di lei. Nel suo sguardo trovò comprensione e serenità. I suoi occhi gli trasmisero tutto l’amore che era in lei. E questo gli fece allentare subito la stretta. Pian piano si calmò. A fine pranzo, si avvicinò velocemente a Drystan e gli chiese di poterlo incontrare. “Lo so che sei arrabbiato.” esordì il docente di CN, non appena Ares fu entrato nel suo ufficio a metà pomeriggio di quella stessa domenica. Lui non disse niente e si sedette teso sulla sedia che l’uomo gli indicava. “E so anche il perché.” aggiunse sorridendo.