4. La camerata era avvolta nel buio e tutti gli ospiti della locanda ormai erano stesi sulle rispettive brande. Serath si mise a sedere sulla sua, cercò a tastoni i propri stivali e iniziò a infilarseli. «Potresti lasciare un paio di cuscini sotto alle coperte» disse la voce di Hargas, bonaria. «Vado a fare due passi» si giustificò debolmente lui. Hargas sbuffò leggermente. «Sì, certo. Guarda... bella è bella, ma sei sicuro che sia una buona idea?». «Una pessima idea» ammise Serath, con un mezzo sorriso che, nell’oscurità, l’altro non poté vedere. «Il genere di idea che può costarti la testa» puntualizzò Hargas. Serath si strinse nelle spalle e si alzò. «Tenermi la testa non mi importa così tanto». Uscì silenziosamente dalla camerata e si orientò con il solo tatto fino a trovare le