«Come va?» le chiese lui. Lerer si piegò un po’ in avanti, appoggiandosi al pomolo della sella. Sì, quella posizione era decisamente interessante, pensò, stringendo un pochino le cosce. «No, meglio. È... strano». «Strano» ripeté lui. «Sì, suppongo di sì. E comunque possiamo fermarci». Lerer si strofinò lievemente alla sella e, inevitabilmente, anche all’inguine di lui. «No, devo solo trovare... la posizione». Oh, era decisamente gradevole, a quel punto. Era un po’ come quando si accarezzava da sola durante la notte e veniva invasa da un languore molto soddisfacente, ma mai del tutto soddisfacente. Serath le posò una mano sul fianco e strinse. «Scusate, mi state per sbattere di sotto». Lerer scoprì che le piaceva anche quello. La sua mano sul fianco, che la teneva. Sospirò lievemente