«Quale?» fece lui, con un sorriso un po’ teso. Claire socchiuse gli occhi, minacciosa. «Il bagno, alla mattina, è mio. Mio, capito?». Nicholas annuì con espressione obbediente, mentre mia figlia si voltava con un colpo di sopracciglia regale e tornava al piano di sopra. Lui aspettò che salisse le scale e tornò a guardarmi. «Sono stato invitato per la notte?» chiese. Sospirai. «Suppongo di sì». Sarebbe stata una lunga nottata. +++ Prestai a Nicholas una mia maglietta. Gli stava così aderente che gli si sarebbero potuti contare i bozzetti degli addominali; il che non era negativo, intendiamoci. «È un po’ impegnativo» sorrise lui, quando glielo feci notare. «Quando ti siedi devi ricordarti di tirare dentro lo stomaco. Chissà come fanno i super-eroi, con quelle tutine...» Sorrisi e lo