5. Amrita andò verso la porta e io la accompagnai. Anche se non mi era particolarmente simpatica essere educati non costa niente, giusto? «Il guardiano della luce più vicino si metterà in comunicazione con te» disse, in tono annoiato e formale, mentre usciva. Poi mi lanciò un’occhiata da sopra alla spalla. «Sarebbe a dire Rahel». Aprì la porta e si fermò. Io mi fermai dietro di lei. Rahel era dritto in mezzo al vialetto di casa mia, con le mani nelle tasche dei pantaloni cargo grigio scuro e con ai piedi delle scarpe da corsa. Il suo abbigliamento era completato da una camicia di lino bianca e larga, dalle maniche rimboccate. Ancora una volta mi chiesi come potesse sembrare così bello e così stazzonato nello stesso tempo. «Che velocità» commentò Amrita, sarcastica, superando la sorpre