Circa il nostro sentimento, abbiam già ripetuto anche troppe volte che l’amore sovente non è che l’associazione ad un’immagine dataci a vuoto dalla ragazza, come un appuntamento mancato. Tutto questo non è vero che per i giovani immaginosi a contatto con ragazze mutevoli. Fin dal tempo in cui è arrivato il nostro racconto, pare, l’ho saputo più tardi, che la nepote di Jupien avesse mutato opinione su Morel e sul signor De Charlus. Il mio «chauffeur», per attizzar l’amore che Morel le aveva ispirato, le aveva vantato nel violinista delicatezze infinite che lei era anche troppo incline a credere. D’altra parte Morel non cessava di dirle la parte di carnefice che il signor De Charlus esercitava su di lui e ch’ella attribuiva alla malvagità, non indovinando l’amore. Era, del resto, ben costre