DODICIAccidenti, non ne ricordava più il nome. Sandrina? Serafina, forse? Erano passati troppi anni. Nardini scostò la tenda a strisce bianche e verdi e trovò il campanello. Suonò. Attese alcuni istanti poi suonò di nuovo. La casa dei Tardelli, circondata da un giardinetto, si affacciava su una piccola traversa di via XXV Aprile a Pietrasanta. Sembrava vuota. Nardini constatò a colpo d’occhio che non aveva subito modifiche da come lui la rammentava: un parallelepipedo a un solo piano senza nessuna pretesa. Soltanto, tutto sembrava più vecchio e poco curato. Le pareti, d’un verdolino ormai stinto, non erano più state pitturate da anni, mentre tracce di umidità erano presenti sotto la grondaia di buona parte della facciata; anche il piccolo giardino, che Nardini rammentava assai ben curato,