CAPITOLO 2-2

2013 Words
Cominciava finalmente a capire il perché del suo comportamento apparentemente privo di senso. “E perché hai accettato di unirti a loro? Potevi semplicemente andartene per il mondo se proprio non volevi tornare a Norkrak.” riprese interrompendo il silenzio imbarazzante. “Si erano presentati bene, Nitros era bravo con le parole e mi sono fatto abbindolare, lo ammetto. E poi…” “C’era Sonia.” Alucard alzò la testa di scatto, gli occhi spalancati. “Non so cosa sia successo tra voi ma era importante per te, non è vero?” chiese Ivy abbassando lo sguardo, incapace di sostenere il suo. Ne era innamorato? Aveva preso il suo posto nel suo cuore? E che ne era stato di lei? “È… complicato.” rispose il vampiro dopo qualche momento di silenzio. “In ogni caso è un capitolo chiuso.” sentenziò infine con voce grave. Ivy rialzò lo sguardo e lo fissò sorpresa. Era morta? Era stato Dracula ad ucciderla? Era quello il motivo per cui ci aveva messo così tanto a fare ritorno al castello? “Peccato. Sembrava una ragazza simpatica…” mormorò guardandolo di sottecchi per carpire qualche emozione dal suo viso. “Lo era.” confermò il principe con un sorriso malinconico. “Ti sarebbe piaciuta.” Mentre pronunciava quelle parole gli tornò alla mente il bacio che lei gli aveva strappato a tradimento. Ripensandoci, non le sarebbe piaciuta poi così tanto! “In marcia, abbiamo perso fin troppo tempo.” sentenziò rialzandosi in piedi e recuperando i vestiti che nel frattempo si erano asciugati. Ivy allungò le gambe davanti a sè e rovesciò la testa all'indietro, godendosi il calore del sole sul viso. Non sembrava molto intenzionata a seguirlo. “A meno che tu non voglia incontrare di nuovo i Kratorhim.” aggiunse il vampiro con fare indifferente. A quelle parole la principessa spalancò gli occhi di colpo. “Sai, è probabile che ce ne siano ancora nei paraggi…” Ivy si alzò di scatto e si aggrappò al suo braccio. “Non ho nessuna intenzione di vedere ancora i loro brutti musi!” Alucard sorrise tra sé e sé, ci era cascata. Abbandonarono la radura per riprendere il sentiero che si snodava attraverso le montagne. “Quanto manca alla prossima città?” chiese Ivy camminando dietro di lui. “Ci siamo allontanati abbastanza da Norkrak, non credi che potremmo comportarci da persone civili, mangiare in un ristorante e passare la notte in un albergo invece di dormire in una caverna, andare a caccia di animali e raccogliere frutti?” Alucard si fermò a riflettere. Non aveva tutti i torti, avevano un bel po’ di vantaggio su Kain e potevano concedersi qualche piccolo lusso senza correre il rischio di essere riconosciuti. “Sì, è fattibile.” sentenziò infine e Ivy esultò silenziosamente alle sue spalle. “Ma dovrai aspettare fino a domani, la città più vicina è a un giorno di cammino.” La principessa lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi, abbattuta. Stava già pregustando l’idea di assaggiare qualche piatto prelibato e dormire su un letto soffice, ma le sue parole avevano appena infranto ogni speranza. “Non potevi scegliere un percorso meno disabitato?” “Il mio percorso disabitato ci ha permesso di allontanarci da Norkrak senza essere avvistati…” “Avvistati da nessuno, sì, lo so, l’ho capito!” lo anticipò lei sbuffando. “Potremmo anche acquistare un mezzo di trasporto per continuare il resto del viaggio, siamo abbastanza lontani da non lasciare tracce riconducibili a noi.” A quelle parole gli occhi blu della ragazza scintillarono di nuovo. “Un mezzo di trasporto?” “Hai la carta di credito di Ianos, no?” domandò Alucard e Ivy annuì con un sorriso smagliante. “Allora lascio a te la scelta.” “Evviva!” esultò felice alzando un braccio. “Finalmente questo viaggio comincia ad essere divertente!” Kain guardò le proprie carte, gli occhi dorati ridotti a due fessure. “Avanti Kain, su col morale, vedrai che li riprenderemo!” esclamò Acamas lasciando cadere una decina di monte d’oro sul piatto al centro del tavolo. “Se almeno sapessimo da che parte sono andati…” imprecò tra sé e sé il signore di Norkrak alzando la posta. “Credete che Alucard sappia dove si nasconde Dracula?” chiese Ianos dopo aver dato un’occhiata veloce alle proprie carte e rilanciato a sua volta. “Ne dubito.” rispose Acamas prima di ritirarsi. “Fino a qualche giorno fa non sapevamo neanche che fosse ancora vivo.” “Se fosse nel suo fottuto castello?” ipotizzò Kain credendo in sé e incrementando ancora il montepremi. “Sarebbe la soluzione più ovvia, è vero, ma proprio per questo motivo potrebbe non essere così scontata.” osservò Ianos. “Si è nascosto finora, chi mai penserebbe che in realtà non si è mai mosso dalla Fortezza Oscura? Eppure, proprio contando su questo paradosso, forse non si è mai nascosto veramente.” “Nessuno hai mai provato ad addentrarsi nel castello in tutti questi anni?” chiese Acamas confuso. “La cortina di tenebre che lo circonda ha sempre rappresentato un ostacolo, senza contare le trappole e gli orrori che quel posto cela al suo interno. No, nessuno sano di mente si intrufolerebbe mai lì dentro solo per verificare se il suo padrone è in casa o meno, ma posso andarci di persona se ti fa sentire più sicuro.” rispose Ianos prima di sentenziare: “Vedo.” Kain abbassò le proprie carte rivelando un poker di kappa. Un sorriso trionfante si dipinse sul suo volto pallido, ma svanì all’istante quando Ianos svelò ciò che aveva in mano: poker d’assi. “Mi dispiace vecchio mio, la fortuna non ti sorride neanche oggi.” sospirò con fare teatrale prima di allungarsi e riscattare il proprio premio. “Ora, se volete scusarmi, impegni più impellenti mi attendono, devo continuare le sessioni con Jack e i ragazzi. A più tardi!” così dicendo uscì dalla Sala dei Pilastri fischiettando disinvolto. Kain maledisse a denti stretti l’Antico e la sua fortuna sfacciata. “Acamas, dobbiamo fare il punto della situazione!” sentenziò poi sferrando un calcio al tavolo di gioco e rovesciandolo. Il vampiro si alzò dal suo seggio e lo seguì davanti alla mappa di Norkrak. “Dobbiamo scoprire che strada hanno fatto.” continuò il sovrano incrociando le braccia al petto. Acamas scrutò attentamente la cartina, pensieroso. “Se voleva uscire il più velocemente da Norkrak senza passare per i centri abitati deve aver optato per le montagne.” ipotizzò tracciando un percorso tra i rilievi. “Su questo siamo tutti d’accordo, ma poi? Dove si sono diretti?” Il vampiro portò una mano al mento e studiò la mappa globale. “Non sappiamo in realtà quale sia la loro meta, forse non la sanno neanche loro, ma per essere sicuri di non incappare in vampiri al tuo servizio devono aver preso una via impervia e poco battuta.” “Alucard potrà anche nutrirsi del sangue degli animali, ma Faith? Non penso abbia intenzione di farla morire di fame, primo o poi dovranno fermarsi in qualche città!” continuò Kain conoscendo la figlia e il suo appetito. “Certo, ma credo che Alucard la porterà fino al limite della sopportazione prima di decidersi ad assecondarla. È anche vero che qualcosa deve pur mangiare: questa è un’ottima zona di caccia, ci sono molti animali e diversi alberi da frutto, oltre a riserve di acqua potabile.” continuò indicando una valle tra alcune montagne. “Credi siano già così lontani?” domandò il signore di Norkrak dubbioso. “Non possiamo saperlo, ma è un buon punto di partenza.” sospirò Acamas alzando le spalle. Kain rimase in silenzio per diversi secondi, le braccia conserte e gli occhi fissi sulla mappa. Stava vagliando diverse ipotesi e altrettanti percorsi, ma in effetti quello di Acamas sembrava il più sensato. “D’accordo.” sentenziò infine. “Raduna i luogotenenti e riferisci loro le tue ipotesi, voglio che battano quest’area centimetro per centimetro.” “Agli ordini, mio signore.” rispose il vampiro con un leggero inchino prima di uscire dalla Sala dei Pilastri. Ivy guardò non troppo convinta la pentola sul fuoco. “Sei sicuro di saper cucinare?” Alucard alzò gli occhi al cielo. “Solo perché sono un vampiro non significa che non sappia cucinare. La cucina del castello è una tra le più rinomate al mondo, eppure sono tutti vampiri se non erro!” sbuffò rivoltando la carne e aggiungendo alcuni frutti di bosco. “Sei sicuro che siano commestibili?” domandò ancora la ragazza e il vampiro sospirò esasperato. “Perché invece di far comparire una pentola non hai fatto comparire la cena completa?” sbottò indispettito. “Ero troppo occupata a vomitare mentre tu scuoiavi ed evisceravi quella povera lepre davanti ai miei occhi!” ribatté Ivy rabbrividendo ancora solo al pensiero. Alucard alzò gli occhi al cielo per l’ennesima volta prima di passarle la pentola. “Forza, assaggia.” La principessa addentò un boccone microscopico di carne, ma inaspettatamente il sapore era davvero ottimo. Appoggiò il tegame davanti a sé e cominciò a svuotarlo avidamente, divorandone il contenuto in pochi minuti. “Donna di poca fede.” sbuffò il vampiro altezzoso incrociando le braccia al petto. “Lo ammetto, devo ricredermi: non dubiterò mai più delle tue abilità culinarie!” esclamò Ivy con un sorriso prima di appoggiare una mano sulla pancia. “Sono sazia!” “Sei disgustosa.” la corresse Alucard, aveva svuotato l’intera pentola in un batter d’occhio. Ivy fece finta di non averlo sentito. Incrociò le gambe e allungò le mani verso il fuoco. “Come mai quei ragazzini sono così importanti?” Alucard impiegò qualche secondo per capire il senso della sua domanda. Stava cominciando il secondo round del suo interrogatorio. “Quando l’ho chiesto al babbo ha liquidato in fretta l’argomento, immagino fosse un discorso lungo e complesso, e poi siamo partiti prima che qualcuno mi spiegasse da dove saltavano fuori.” continuò la principessa spronandolo a rompere il suo silenzio. Alucard le si sedette di fronte, dall’altro lato del fuoco. “Hai mai sentito parlare di una nuova razza di demoni?” A quelle parole Ivy sgranò gli occhi. “Intendi quelli incorporei?” Alucard annuì, piacevolmente sorpreso che ne fosse già a conoscenza. “Lo zio Ianos mi ha accennato qualcosa, ma non ne sapeva granché neanche lui.” “Quei ragazzini sono la parte fisica dei demoni.” La ragazza lo fissò sorpresa, rimanendo per una volta tanto senza parole. “Chiesero la protezione dei Dalv.” riprese Alucard appoggiando le mani dietro di sé. “Ma non ho mai capito come siano andate le cose, Daniel ci aveva buttati fuori di casa.” continuò con un mezzo sorriso. Ivy non poté non notare il ci aveva buttati fuori, ma finse di non essersene accorta temendo di interromperlo. “Jack però non si perse d’animo e venne a chiedere il mio aiuto, personalmente.” “Jack è il ragazzo più grande?” domandò la principessa e il vampiro annuì. “Ha delle visioni. Tutti loro hanno dei poteri soprannaturali, immagino che Ianos abbia cominciato già dal giorno dopo a studiarli e insegnare loro come sviluppare e controllare i loro poteri. Nei suoi sogni mi aveva visto combattere contro schiere di demoni e mi pregò di proteggerli.” “E tu non riesci proprio a non fare l’eroe, vero?” scherzò Ivy, ma il volto del vampiro si rabbuiò. Non aveva salvato Iris, non aveva salvato Sonia, che razza di eroe era? “Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese la ragazza sorpresa dal suo repentino cambiamento, ma Alucard si riscosse di colpo. “N-no, va tutto bene.” rispose semplicemente. “Accettai di proteggerli dai demoni che davano loro la caccia, ma Nitros lo scoprì e quando provai a ribellarmi li prese in ostaggio.” “Ribellarti?” chiese Ivy confusa. “Diciamo che non condividevo i loro metodi e non aveva più intenzione di appoggiarli nella loro farsa.”
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