3 Kira, la Colonia, alloggi di Angh “Sei sveglia,” disse Angh con voce sonnolenta. Eravamo abbracciati nel suo letto enorme. Io avevo la testa poggiata sui suoi bicipiti gonfi, e l’altro suo braccio era poggiato sulla mia vita e mi stringeva un seno. Sentivo la sua lunga asta dura, che mi premeva contro la schiena, e sentivo anche le sue gambe, che erano piegate e accoccolate contro le mie. Sorrisi, era buio. “Anche tu.” Ondeggiai i fianchi contro il suo cazzo che si ingrossava e mi premeva contro la schiena. Lui grugnì, si mosse e premette i fianchi in avanti così da far scivolare il suo cazzo in mezzo alle mie natiche, in mezzo alle mie gambe, allargandomi la fica pulsante da dietro e sporcandosi con i miei umori che subito l’accolsero. Ero già bagnata. Eccitata. Pronta. “Di nuovo?”