Se c'è una cosa che adoro del pranzo della domenica, sono le lasagne che fa mia mamma.
Sempre, ogni domenica, come una fottuta tradizione.
E, per carità, sono buone e cucina bene, ma mangiarle ogni settimana dopo un po' non riesci neanche a guardarle, che già ti passa l'appetito.
Mia mamma ogni cavolo di domenica sembra che si faccia di cocaina e allucinogeni.
Ha questa mania di invitare sempre dei parenti diversi a pranzo ogni volta, e per questo è iperattiva in una maniera incredibile. E oggi lo è anche di più, dato che ha deciso di invitare tutte le sorelle e i fratelli suoi e di papà, e anche tutti e quattro i nonni, per dare a tutti la notizia del bambino in arrivo.
Certi pranzi li facciamo solo a Natale e Pasqua, e siamo una famiglia talmente disagiata che ogni volta va a finire male.
I miei due nonni bevono sempre un po' troppo vino, e va a finire che si mettono a cantare e a ballare in salotto le canzoni che vanno di moda in estate.
E più di una volta è arrivata la polizia, chiamata dai vicini, per disturbo della quiete pubblica.
Insomma, di certo non ci si può annoiare.
Per non parlare delle sorelle di mio padre, entrambe ancora single, che si odiano a morte e ogni volta litigano su chi ha una vita sessuale più attiva, e finiscono a tirarsi capelli o scarpe, dato che mio padre le lascia fare a patto che non si lancino oggetti della casa.
Sento il mio telefono vibrare, e vedo che è arrivato un messaggio da parte di mio cugino Jace, uno dei parenti che dovrà subirsi il pranzo.
Jace: oggi pranzo in grande a casa tua, eh? Che si festeggia?
Brianna: oh, i tuoi genitori non te l'hanno detto? Hanno deciso di darti in adozione, e così festeggiamo. Felice?
Jace: ahahah. Simpatica come zia Mary che porta sempre dolci che fanno schifo e prova a convincerci a mangiarli.
Brianna: secondo me quella donna ci vuole morti.
Jace: probabile. E oggi sarà ancora così.
Brianna: oddio, moriremo tutti.
Rido leggendo i messaggi che ci siamo scambiati.
Zia Mary è... una donna molto particolare.
Cucina bene. Tutti i suoi piatti sono fantastici, tutti tranne i dolci. In quelli è davvero negata. Una volta ci ha portato una torta, che dentro era completamente cruda.
Ha provato a convincerci che fosse stata fatta apposta così, e di mangiarla che era buona. E in tutto questo non aveva mai perso il sorriso.
Tutto molto inquietante.
Sento il campanello suonare, segno che questa tortura sta per avere inizio.
Apro la porta. Ci sono Zia Annie e Zio Mark, con il loro figlio, nonché mio cugino Jace, e c'è anche zia Sasha.
Zio Mark è il fratello di mia mamma, e zia Sasha è una delle due sorelle di mio padre.
A parlare per prima è proprio quest'ultima. «Ciao cara, dov'è tua zia Wendy? Le devo assolutamente dire della fantastica scopata che mi sono fatta stamattina.» Si affaccia con la testa dentro casa, in cerca di sua sorella.
«Oh, mi fa piacere che tieni molto alla pulizia della tua casa, zia.» Sorrido nella sua direzione, e lei entra dentro casa con aria offesa.
Dopo avermi salutato entrano in casa anche gli altri zii.
Jace si avvicina a me. «Vero che dopo pranzo saliamo in camera tua a guardarci un film?» Il suo sguardo è speranzoso.
Sospiro. «Scusa, ma papà ha staccato il wi-fi, così passeremo il pomeriggio tra i parenti» dico, sconfitta.
«Preparati al suicidio.» Detto questo lo faccio entrare e chiudo la porta alle sue spalle.
«Oh, berrò più vino di nonno Carl, nella speranza di finire in coma per un tasso alcolico troppo alto» ribatte.
Suona di nuovo il campanello e vado ad aprire. «Ciao nonna Maria, nonno Carl, nonna Verah, nonno Sean» li saluto.
Noto che nonno Carl ha nelle mani due confezioni di birra, e nonno Sean ha una confezione di vino. Non bottiglie, intere confezioni.
Jace viene al mio fianco. «Oh, vedo che avete portato l'alcol» mormora.
«Come pensi che facciamo a sopportare le nostre mogli, ragazzo!» esclama nonno Sean.
Carl sorride, alzando le birre. «Con l'alcol!»
Chiudo la porta dopo che sono entrati anche loro.
Mancano solo zia Mary e zia Wendy, che arrivano mezz'ora di ritardo.
Giro la chiave nella serratura, ma neanche faccio in tempo ad aprirla, che zia Wendy la spalanca urlando. «Scusate il ritardo, un uomo mi ha trattenuta tra le lenzuola. Non voleva più lasciarmi andare.»
Dice tutto questo camminando come se fosse in una sfilata di moda, e guardando zia Sasha con aria di sfida.
Sono due cause perse.
Non che io sia da meno.
Alzo gli occhi al cielo e vado a salutare zia Mary. Peccato che non mi lascia neanche il tempo di parlare, che corre in cucina. «Ho portato il dolce!»
Sbatto con forza la porta di casa, irritata.
«Quanto si vede che è la sorella di mia madre. Nessuna delle due mi fa mai finire di parlare. Sempre a interrompere le persone stanno.»
Sento un urlo da parte di mia madre. «È pronto!»
Che questa tortura abbia inizio.
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«A che gusto hai detto che sarebbe questa torta, Mary?» chiede con perplessità zio Mark.
«Al cioccolato» risponde zia Mary, tutta fiera di sé stessa.
«Al cioccolato bianco?» chiede papà.
Mary lo guarda confusa. «No, è al cioccolato fondente.»
Jace la guarda, confusa. «Ma la torta è bianca» mormora.
«Ehm, zia Mary? Sei sicura di averlo messo il cioccolato?» le chiedo.
«Uh, penso di aver fatto la torta al cioccolato ma senza cioccolato.»
Mormoro un «ma non mi dire.»
Dopo aver mangiato del gelato che aveva portato nonna Verah, sapendo cosa sarebbe successo, ci spostiamo in salotto.
Nonno Sean e nonno Carl hanno una birra a testa in mano. Bevono gli ultimi sorsi tutti in un colpo e iniziano a urlare. «È ora della festa, gente!»
I miei nonni sono strani e unici, partendo dal fatto che sanno usare un cellulare touch meglio di me.
Fanno partire la base di una canzone in spagnolo che va molto questa estate, e iniziano a cantare.
Destaca cuando anda
Va causando impresión
Cada día cuando levanta
Brilla como el sol
Iniziano a cantare la prima strofa di La Cintura di Alvaro Soler.
Io e Jace facciamo un sacco di video, e quando parte il ritornello iniziamo tutti a cantare la frase Porque mi cintura.
Finita la canzone mia madre sale in piedi sul divano e tutti ci giriamo verso di lei. «Sono incinta!» urla.
Tutti sono zitti, poi nonno Carl e nonno Sean stappano una bottiglia di champagne preso da non so dove.
Si sente un botto a causa della rimozione del tappo e poi si sentono le loro urla. «Festeggiamo con l'alcol!»
Come se non avessero bevuto fino a ora.