Che poi era quello che avrei dovuto fare, lo sapevo. Invece si alzò Sander e io mi trovai davanti il cavallo dei suoi pantaloni, gonfio per l’erezione che non riusciva a nascondere. Il sangue mi correva così veloce che avevo l’impressione che sarei svenuta da un momento all’altro. Sander, dritto in piedi tra le mie gambe, mi accarezzò lentamente la testa, si fece scorrere tra le dita i miei capelli. Respiravo veloce, avevo i capezzoli così duri che mi facevano male, male da mettersi a piangere. Non avevo mai provato un desiderio come quello. Così tormentoso. Così prepotente. Le dita di Sander scivolarono sulla mia guancia, fino alla mia bocca. Iniziai a leccarle perché non riuscivo a fare altro. Avevo troppa voglia di lui. Semplicemente troppa. Era una tentazione a cui non potevo resiste