3.-1

2016 Words

3. A fermarci quella volta ci pensarono i graffi. Logan si alzò per andare in bagno e si vide nello specchio della camera. La schiena e le natiche segnate dalle mie unghie, scie rossastre come marchi di possesso. «Merda» sospirò. Ero languidamente stesa su un fianco. Assonnata, soddisfatta. Sbadigliai. «Già». Lui si guardò meglio, il collo torto per vedere tutto. «Che cazzo, Leigh». Scesi dal letto e gli fregai il bagno. I suoi problemi non mi riguardavano, a quel punto. Non l’avevo fatto apposta, ma comunque se l’era andata a cercare. Se la moglie con cui “non scopava” lo scopriva con la schiena a strisce non erano fatti miei. Ero di nuovo arrabbiata con lui. Non volevo essere in quella situazione e per quanto fossi colpevole in pieno, quello che aveva insistito e brigato per quel

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