10. Quella notte Van si rigirò nel letto. Continuava a pensare a quello che gli aveva detto Isenly, e alla giornata appena trascorsa, e immaginava con angoscia come sarebbe stato tornare al Ludo, ed era tormentato da immagini che passavano dal disgustoso, al pornografico, al confortante, allo spaventoso, al disturbante, all’erotico, in una specie di gorgo ossessivo di pensieri. Diverse volte ebbe delle erezioni parziali, del tutto involontarie, che gli lasciarono un dolore sordo ai testicoli e la sensazione di non avere il controllo del suo corpo. Come Isenly aveva detto e ripetuto, era traumatizzato. Era vero. Si sentiva scosso, instabile, sempre sul punto di mettersi a gridare, gridare, gridare e non smettere più. Era come se la follia lo salutasse da lontano e muovesse la bocca in una