Capitolo IX Manciadi Ad oriente cominciava ad albeggiare, quando il canotto giunse alle sponde della jungla nera. Nulla di nuovo pareva che fosse accaduto. La capanna si rizzava ancora fra i canneti sormontata da una dozzina di giganteschi arghilah [90] immobili sulle loro lunghe gambe giallastre, e la tigre, la fedele Darma, vi girava e rigirava attorno, senza mai allontanarsi. «Buono», mormorò Kammamuri. «I maledetti non hanno visitato questi luoghi. Darma!» La tigre a quella chiamata s’arrestò, alzò la testa, fissò sul canotto i suoi occhi verdastri e si slanciò verso la riva emettendo un sordo mugolio. Kammamuri e Aghur si affrettarono a sbarcare e portarono il padrone nella capanna, adagiandolo su di una comoda amaca. La tigre ed il cane si arrestarono al di fuori a vegliare: