«Non ci provare» ringhiò lei. Johan la schiacciò con il proprio corpo, bloccandole i polsi con le mani. Selina si divincolò davvero, ma lo fece senza perdere la testa. Lo colpì con una forte gomitata sulle costole, per poi spingerlo via. Johan la bloccò di nuovo, tornando a schiacciarla a terra con il proprio corpo. Il sedere e l’osso sacro di lei si graffiarono sulla roccia. Selina vide il viso di lui, mentre si preparava a sopraffarla: cupo, concentrato. Gli colpì un polso con il taglio della mano e gli addominali con un pugno. Gli rotolò sopra, comprimendogli la trachea con un avambraccio. Johan le tirò una ginocchiata, se la rimise sotto, riuscì ad afferrarla per le natiche, graffiandola ancora. Selina lo colpì con un calciò tra le gambe, senza riuscire a centrarlo bene, ma lo prese