3. Quando venne l’alba Selina capì di essere ancora viva. Lo capì per il dolore al petto che si faceva acuto a ogni respiro. Sul momento non fu in grado di decidere se era abbracciata a un cadavere o a un uomo svenuto. Johan era così freddo... con la bocca e il mento sporchi di sangue... gli occhi socchiusi e vitrei. Ma non era morto. Dopo averlo picchiato e implorato, aprì gli occhi di un altro spiraglio. Si riprese a sufficienza da strisciare fuori dalla buca. Lei gli restituì gli stivali, ma si tenne il mantello. La pietra di lui non aveva ancora abbastanza magia per guarirlo e comunque lui non era in grado di usarla. Camminarono. Camminarono nell’alba grigia che si confondeva nella nebbia della palude. Camminarono salendo sempre, fino a lasciarsi la nebbia alle spalle. Johan tossi