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3328 Words
2 Una nuova minaccia Excell riaprì lentamente gli occhi. Davanti a lei torreggiava un enorme cancello bianco. Kring Threp, la città degli angeli. Un regno magico a cavallo tra le dimensioni, una terra di pura luce e armonia spesso associata al regno dei cieli vero e proprio, un luogo proibito e inaccessibile per chiunque non fosse una creatura celeste. Si guardò intorno. Era arrivata per prima. Come sempre, aggiunse tra sé e sé mentre un sorriso si faceva largo sul suo volto. Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore, la partita era stata più faticosa del previsto nonostante avesse giocato solo due tempi su quattro. Un brivido le attraversò la schiena. Passare dal caldo afoso di New York alla temperatura mite di Kring Threp era uno sbalzo non da poco, non vedeva l’ora di andare a casa e farsi un bel bagno caldo. La campionessa di lotta si materializzò al suo fianco. Le stesse ali dalle piume color della pece adornavano le sue spalle. “Ben arrivata Hells!” la salutò cordialmente la ragazza dai corti capelli neri. Un sorriso a trentadue denti si allargò sul volto dell’amica. “È da tanto che aspetti, Ex?” “No, sono appena arrivata anch’io.” “Com’è andata la partita?” “Abbiamo vinto, naturalmente!” rispose Excell con un sorrisetto. “Il tuo incontro?” “Occorre chiederlo?” ribatté l’altra prima di guardarsi intorno con fare spazientito. “Possibile che dobbiamo sempre aspettare i comodi della principessa?” “Quante impazienza!” sbuffò la cacciatrice di vampiri comparendo dal nulla di fronte alle due. “Da quando ci tieni così tanto a parlare col grande capo?” “Non ci tengo a parlare col grande capo!” ribatté Hells. “Semplicemente non vedo l’ora di andare a casa a mangiare, sono a stomaco vuoto da esattamente cinque ore!” “Addirittura?” la canzonò l’altra fingendosi dispiaciuta. “Scusa tanto se stavo riscattando la mia ricompensa per aver eliminato qualche succhiasangue di troppo!” A quelle parole le iridi viola della campionessa di lotta si ridussero a due fessure. “Cerchi guai?” “Hells, Luna, vi prego, non ricominciate!” sospirò con fare stanco la terza ragazza. L’aprirsi del cancello bianco interruppe le due contendenti prima che la discussione degenerasse. Una coppia di angeli in armatura si avvicinò al trio stringendo con forza le lunghe alabarde nelle loro mani, quasi come monito. Le loro ali dal piumaggio candido erano dispiegate dietro di loro, come a voler mettere in evidenza il colore opposto. “Avete finito con i vostri stupidi battibecchi?” domandò uno dei con supponenza, senza preoccuparsi di nascondere il disgusto per il nero delle loro piume. Hells si voltò con un sorrisetto di sfida e sbattè le ali come se stesse sventolando un drappo colorato di fronte a un toro. “Da questa parte.” sibilò l’angelo precedendole oltre i cancelli. La ragazza sorrise soddisfatta mentre Excell scuoteva la testa con rassegnazione. Fortunatamente i due angeli erano meno irascibili degli ultimi dieci con cui Hells aveva fatto a botte e, se non altro, l’amica sembrava essersi scordata del diverbio con Luna. Attraversarono la silente città bianca, i suoi abitanti si rifiutavano di mostrarsi in pubblico quando venivano convocate, quasi avessero paura che la loro sola presenza potesse contagiarli e corromperli. Ogni cosa era costruita in un materiale simile al marmo e all’alabastro, dai palazzi alle vie lastricate alle alte mura, e sembrava irradiare una luce propria. Un silenzio di pace e calma aleggiava nell’aria, come se il tempo stesso si fosse fermato e la città fosse completamente disabitata. Sembrava quasi un paesaggio onirico, fragile e surreale, ma allo stesso tempo capace di togliere il fiato. Oltrepassarono la piazza dalle fontane bianche, il gorgoglio dell’acqua come unico rumore a spezzare il silenzio, e si fermarono ai piedi della scalinata antistante un enorme tempio dalle colonne doriche. I due angeli le scortarono all’interno dell’edificio fino alla sala principale. Non appena ebbe varcato l’enorme portone dorato, Hells sollevò il braccio destro in un tipico saluto romano. “Ave Cesare, morituri te salutant!” L’angelo seduto sul seggio dorato in fondo al salone bianco portò una mano alla fronte con fare stanco. “Hells, devi recitare questa commedia ogni volta? È proprio necessaria?” “Necessaria? Naah! Divertente!” ci tenne a puntualizzare la ragazza con un sorrisetto. I due angeli che le avevano accompagnate fin lì le riservarono uno sguardo carico di disprezzo, ma il reggente alzò una mano come a indicare che andava tutto bene. Il suo aspetto austero e severo non lasciava intuire facilmente la sua età, le sottili rughe attorno agli occhi argentei e i capelli imbianchiti facevano presupporre che si avvicinasse alla cinquantina, ma in realtà poteva averne anche un milione dal momento che gli angeli, raggiunta la maggiore età, rimanevano immutati per secoli. Indossava una lunga tunica così bianca da essere quasi abbagliante mentre un medaglione dorato pendeva dal suo collo ad indicare la sua posizione di governatore. “Hells, Excell, Luna, vi ho convocate per un motivo ben preciso.” cominciò raccogliendo le mani al petto. La sua voce era melodiosa e inflessibile allo stesso tempo. “Lo spero proprio…” sbuffò la ragazza dai capelli rossi facendo roteare gli occhi. “Un male primordiale si sta per risvegliare.” continuò l’angelo fingendo di non averla sentita. “Oh no, non me lo dire!” lo interruppe Hells lasciando ricadere le braccia lungo il corpo. “Adesso verrà fuori che, guarda a caso, noi tre siamo le prescelte, o magari le elette! La mia esperienza dice che essere le prescelte non porta mai bene, tutti cercano di ucciderti e nessuno saprà mai che ti sei fatta un culo così per salvare il mondo!” “Cos’è questo male primordiale? E cosa dobbiamo fare affinché non si risvegli?” chiese Excell cercando di riportare un minimo di serietà. “È un’entità puramente malvagia che anela al nulla.” spiegò l’angelo. “Non è la prima volta che tenta di allungare i suoi artigli sul mondo, e non parlo solo del mondo degli umani: il suo obiettivo è annientare ogni forma di vita da qualsiasi piano di esistenza.” “Impressionante.” commentò Luna guardandosi le unghie colorate. “E come ha fatto il mondo a salvarsi le altre volte?” “La comparsa degli otto Elementi è un chiaro segno dell’approssimarsi di questo male.” continuò l’angelo. “Alcuni credono che siano proprio loro gli araldi di questa entità, ma dopo aver vissuto più volte questa situazione nei secoli passati, sono giunto alla conclusione che gli otto Elementi non sono la causa, bensì la conseguenza: una sorta di meccanismo di autodifesa del mondo.” “Gli otto elementi?” ripeté Excell confusa. “Terra, acqua, fuoco, vento, luce, tenebre, ghiaccio e tuono. Gli Elementi che compongono il mondo in cui viviamo tutti.” spiegò il reggente. “Dovete radunarli e trovare i tre Arcana, solo in questo modo potremo impedire al Vuoto di divorare ogni cosa.” “E che ci vuole? Un sasso, un bicchiere d’acqua, un accendino, un ventilatore, una lampadina, una candela spenta, un cubetto di ghiaccio e una spina!” esclamò Hells con un sorriso a trentadue denti. “Una candela spenta? Una spina?” obiettò Luna stranita. “Le tenebre e il tuono, no?” “Hells, puoi per una rara volta affrontare la situazione con serietà?!” la rimproverò l’angelo con durezza. “Chiedo scusa, volevo solo rendere il tuo discorso meno noioso!” si difese la ragazza attirando altre occhiate di disprezzo dai due guardiani. “Come stavo dicendo, dovete trovare i Signori degli Elementi, coloro che padroneggiano fin dalla nascita questi poteri naturali. Fortunatamente voi fate parte del gruppo, Hells controlla le Tenebre, Luna il Tuono e Excell il Vento.” “Hai parlato anche di un’altra cosa, gli Arcana se non sbaglio.” continuò Excell e l’angelo sorrise compiaciuto. “Vedo che almeno tu presti attenzione alle mie parole. Si tratta di tre manufatti di vitale importanza, se cadessero nelle mani sbagliate, unite agli Otto Elementi, sarebbe la fine.” “Scusa un attimo.” lo interruppe Luna alzando una mano. “Hai detto che non è la prima volta che accade, come mai non avete custodito questi fantomatici Arcana a Kring Threp dopo aver scacciato il male primordiale, così da essere pronti per la volta successiva?” “Ottima domanda, Luna.” esclamò il reggente annuendo. “Ma vedi, l’epilogo della battaglia precedente è stato un po’… complicato.” “Quando mai non lo è?” sbuffò la rossa. L’angelo inspirò a lungo, come se stesse cercando le parole più adatte. “Furono i demoni a salvare il mondo, paradossalmente.” confessò quasi a fatica. “Uccisero i Signori degli Elementi e scacciarono il Vuoto, ma non l’avevano sconfitto, avevano solo rimandato l’inevitabile. Si spartirono gli Arcana, quasi fossero un mero trofeo, e da allora i clan più potenti se li tramandano come simbolo di forza e valore.” “Oh, magnifico, quindi oltre alla ricerca dei nostri simili dovremo anche strappare tre manufatti dalle grinfie dei demoni! Almeno possiamo sapere cosa sono?” chiese ancora Luna. “Una spada, uno scudo e uno scettro.” riferì l’angelo. “Tutto qui?” ribatté la ragazza sollevando un sopracciglio. “Il loro aspetto potrà sembrarvi comune, ma vi assicuro che non è così.” “Tutto molto interessante, ma com’è che questa storia salta fuori solo adesso? Sono anni che lavoriamo per voi, perché di punto in bianco spunta questo male primordiale? Fino a ieri dov’era, in vacanza?” domandò Hells portando le mani ai fianchi. “Ogni dieci domande stupide vedo che riesci a porne una di intelligente, Hells.” esclamò l’angelo con una punta di ironia e Luna sogghignò tra sé e sé mentre la diretta interessata assottigliava gli occhi. “In realtà eravamo a conoscenza del pericolo fin dal giorno della vostra nascita, ma solo qualche giorno fa abbiamo avuto la conferma che tutti e otto gli elementi sono comparsi nel mondo degli umani.” “Questo vuol dire che sapete dove si trovano?” domandò Excell speranzosa, ma l’angelo scosse la testa con fare grave. “Ahimè, non abbiamo idea di dove siano gli altri quattro o che aspetto abbiano.” Luna sussultò a quelle parole. Quattro? Stava forse dicendo che c’era qualcun altro come loro a Kring Threp? E se era così, perché non l’avevano mai incontrato? “Quando non usano il loro potere sembrano delle creature normali, proprio come voi, ma come per gli Arcana, dovreste percepire una sorta di connessione quando sarete vicini.” “E allora come fate a sapere della loro esistenza se non avete idea di chi siano?” domandò Hells incrociando le braccia al petto. “Nel corso degli anni abbiamo assistito al manifestarsi del loro potere in parti diverse del mondo e qualche giorno fa la Luce ha fatto la sua comparsa per la prima volta in una foresta del Venezuela.” “Non è proprio dietro casa ma è comunque un punto di partenza.” mormorò Luna portando una mano al mento. “La ricerca degli altri Elementi deve essere la vostra priorità, se i demoni dovessero venire a conoscenza della loro esistenza e trovarli prima di voi, non si farebbero alcuno scrupolo ad eliminarli come l’ultima volta per scacciare il Vuoto.” si raccomandò l’angelo prima di congiungere le mani al petto. “Conto su di voi. Non serve ricordarvi che il futuro del mondo…” “Sì, sì, è nelle nostre mani! Io l’ho detto che è sempre la solita storia…” borbottò Hells scuotendo la testa. “Se non avete altre perle di saggezza da distribuire, col vostro permesso, toglierei il disturbo!” aggiunse mimando una riverenza. Girò i tacchi e uscì a passo spedito dal tempio, imitata a breve da Luna. Excell sospirò con fare stanco, salutò con un cenno del capo l’angelo seduto sul suo alto scranno e corse a raggiungere le due compagne. La contea di Westchester, tra le dieci contee più ricche degli Stati Uniti, è conosciuta anche come la Beverly Hills di New York per la sua opulenza e per le numerose ville lussuose. E proprio di fronte ai cancelli di una di queste case da sogno ricomparvero le tre ragazze. “Stento ancora a crederci!” sbuffò Luna traendo dalla borsetta un telecomando e aprendo il cancello elettronico. “Il male primordiale che si risveglia, i tre Manufatti sacri…” “Questa storia ha dell’incredibile, è vero, ma Alderion non è un tipo a cui piace scherzare e sembrava veramente preoccupato.” le fece eco Excell percorrendo il vialetto che conduceva alla silenziosa villa immersa nell’oscurità. “Ora capisco perché tollerano la nostra presenza, degli abomini mezzosangue come noi.” sbuffò Hells sciogliendo i capelli per poi rifare la coda di cavallo. “Beh, non siamo gli unici angeli neri al loro servizio.” le ricordò la ragazza dai corti capelli neri. “Sì, ma a differenza degli altri che alla fin fine sono dei semplici sicari, a noi non hanno mai affidato missioni troppo pericolose e hanno sempre chiuso un occhio anche di fronte alla nostra indisciplina. Ci stavano allevando come bestie da macello per scagliarci contro questa entità distruttiva.” “Non so voi ma io non ho nessuna intenzione di farmi uccidere per impedire al Vuoto di inghiottire ogni cosa, quindi sarà meglio darci da fare e risolvere la questione il prima possibile!” sbottò Luna incrociando le braccia al petto. “Per una volta sono d’accordo con te!” esclamò l’altra con un sorrisetto. Excell sorrise e infilò le chiavi di casa nella serratura. Non appena aprì la porta, un’ombra oscura la travolse per poi avventarsi su Hells. “Ciao piccolino mio, sì, mi sei mancato tantissimo!” esclamò la ragazza mentre un lupo dal pelo nero la riempiva di leccate affettuose. “Quando insegnerai le buone maniere a quel coso?” la sgridò Luna aiutando Excell a rialzarsi. “Ma tu sei bravissimo, non è vero King?” ribatté Hells accarezzando il muso del lupo. La ragazza fece roteare gli occhi, dopodiché varcò la soglia di casa. “Non vedo l’ora di andare a letto…” “Come a letto?! Io devo ancora cenare!” protestò Hells scattando in piedi come una molla. “Lo sai che è mezzanotte, vero?” ribatté la rossa. “E lo sai che sono per metà vampira, vero?” le fece eco l’altra. Excell sospirò con fare stanco, ma il suo stomaco le ricordò che anche lei era a digiuno da prima della partita di basket. “D’accordo, mangiamo qualcosa in velocità e poi andiamo a letto.” sospirò. “Evviva!” urlò Hells raggiante alzando un braccio. Entrarono nella grande sala da pranzo della villa, composta dalla cucina ad angolo fornita dei più moderni elettrodomestici e un grande tavolo rotondo che non veniva quasi mai utilizzato. Hells si appollaiò su uno degli sgabelli del bancone mentre Excell prendeva dal frigorifero l’occorrente per tre sandwich, uno per sé e due per l’amica. “Alderion ha parlato di quattro Elementi da trovare, come se conoscesse già qualcun altro oltre a noi tre, ci avete fatto caso?” domandò Luna rubando una fetta di pane a Excell e spalmandoci sopra del burro di arachidi. “Ma tu non eri quella che voleva andare a letto?” obiettò Hells alzando un sopracciglio. “Sì, ma mi avete fatto venire fame!” ribatté la rossa scrollando le spalle con noncuranza. “Credo si riferisse a mio cugino.” rispose Excell passando i due sandwich giganti all’affamata Hells. “Perché, hai un cugino?” domandò quest’ultima con la bocca piena. Luna fece roteare gli occhi, la solita bambina. “Ho due fratelli, non posso avere un cugino?” rispose con naturalezza Excell prima di addentare la sua cena. “Quindi tuo cugino è uno di questi Signori degli Elementi?” domandò ancora Luna. “Il fuoco.” annuì Excell. “Quando eravamo piccoli non ci siamo frequentati molto, io e i miei fratelli eravamo latitanti in quanto figli di un angelo e un demone; al contrario lui abitava a Kring Threp con i miei zii, ma la città celeste gli stava troppo stretta e ha cominciato a sgattaiolare nel mondo degli umani già quando aveva quattrodici anni per poi stabilirvisi definitamente una volta maggiorenne.” “Quindi sai dove abita?” chiese Luna speranzosa. “In realtà no.” ammise Excell grattandosi la testa con imbarazzo. “Ci siamo incontrati qualche volta di nascosto da adolescenti, temeva di mettere me e mio fratello in pericolo, ma da quando sono entrata al servizio di Alderion ci siamo frequentati per un periodo prima che partisse con un suo amico per lavoro. Da allora ci siamo sempre sentiti solo per telefono, viaggia continuamente per l’America con la sua band.” “Oh, un musicista!” esclamò sorpresa la rossa. Finalmente non sarebbe stata l’unica a saper suonare uno strumento in casa. “I tuoi fratelli invece? Anche loro padroneggiano degli Elementi?” chiese Hells ripulendosi la bocca dopo aver divorato i due panini. “Sfortunatamente no.” rispose la mezzosangue. “Peccato, potevamo seguire la pista del legame famigliare.” mormorò tra sé e sé la vampira prima di rivolgersi a Luna: “E tu? Hai qualche parente di cui ignoriamo l’esistenza? Fratelli, cugini, serpenti velenosi?” Per tutta risposta Luna le soffiò contro indispettita, proprio come un serpente, e Excell sollevò gli occhi al cielo. “Se non altro hai fatto bene a comprare una casa così grande.” aggiunse Hells guardandosi intorno. “Finalmente useremo quel tavolo, oltre alle dieci stanze vuote!” “Perché, dici che dovremo vivere tutti e otto sotto lo stesso tetto?” chiese la rossa. “Perché no?” ribatté Hells sollevando le spalle. “Meglio restare tutti uniti fino alla fine della missione, sarà più facile difendersi dagli attacchi dei demoni.” “In effetti non hai tutti i torti…” Ad interrompere il discorso tra le due fu il trillo improvviso del cellulare di Excell. “Chi è che ti telefona a quest’ora?” domandò Hells confusa. “Un amante di cui non ci hai mai detto niente, così come per i tuoi parenti?” aggiunse Luna maliziosa. “Stupida.” borbottò la mezzosangue arrossendo. Quando si toccavano certi argomenti Excell reagiva ancora come una ragazzina. “Pronto?” chiese non riconoscendo il numero sul display. “Excell? Sei tu?” domandò una voce maschile. Le iridi dorate della mezzosangue si spalancarono di colpo. “Matt!” esclamò raggiante. “Non ci posso credere, sei davvero tu?!” “Sì, scusami se non mi sono fatto sentire ma ho perso il mio vecchio telefono e se non avessi incontrato provvidenzialmente Ryu non avrei mai recuperato il tuo numero!” “Hai incontrato Ryu? Come sta? È tanto che non lo sento! E tu?” “Ma con chi sta parlando?” bisbigliò Hells confusa e Luna sollevò le spalle. “Io e i ragazzi stiamo rientrando a New York, se ti va possiamo vederci! Abiti ancora da quelle parti, giusto?” “Assolutamente sì! Ti dò l’indirizzo, vieni anche domattina se vuoi!” “Chi è che dovrebbe venire a casa nostra?” continuò la vampira ma Luna scosse la testa, ora più preoccupata che confusa. “Sono così felice, a domani allora!” concluse Excell raggiante prima di interrompere la chiamata. Si voltò verso le due amiche che la osservavano silenziose, le mani ai fianchi. “Devi forse dirci qualcosa?” cominciò Luna sarcastica. “Da domani Matthew verrà a stare da noi!” annunciò Excell con un sorriso smagliante. “E chi sarebbe questo Matthew?” domandò ancora la rossa. “Mio cugino!” A quelle parole le due mezzosangue sgranarono gli occhi sorprese prima di darsi il cinque. “Primo Signore degli Elementi: trovato!”
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