11 CRICKET «Sutton?» chiesi mezza addormentata, sentendo qualcuno entrare nella stanza. Percepii il letto muoversi alla mia sinistra e pensai che Sutton avesse cambiato idea sul dormire da solo nella baracca. Sentii il bacio morbido sulla mia spalla nuda. «No, piccola, sono io.» Archer. La sua voce era a malapena più di un sussurro mentre scivolava sotto le coperte. Il suo peso mi fece rotolare leggermente verso di lui e mi passò un braccio attorno alla vita, attirandomi a sé nella posizione del cucchiaio. Il suo profumo era diverso da quello di Lee. Più boschivo. Più oscuro. Era nudo, la sua pelle calda, ed io percepii ogni singolo centimetro del suo corpo. Specialmente i circa venti centimetri che mi premevano contro il sedere. Lee si agitò davanti a me, ma non si svegliò. Era a pa