“Aspis ... Aspis ...” ripeté Astrea a mezza voce, camminando pensierosa nel piccolo locale, con quell’espressione che Ares amava tanto. “Aspis ... Aspidi, serpenti ... Ma certo! Ah! Se si potesse avere un computer collegato qui!” esclamò appena stizzita e poi, rivolgendosi a lui, comunicò in fretta. “Tesoro, penso di aver trovato una pista. Devo controllare in Biblioteca.” Fece per andare verso la porta, ma lui, che si era già alzato e le era accanto, la fermò trattenendola per la mano e poi attirandola a sé. “Subito?” appurò con voce suadente, iniziando a baciarla sul collo. “No.” sussurrò lei, rispondendo ai suoi slanci come lui desiderava. Dopo qualche tempo, mentre erano seduti sul divano e lui la teneva per le spalle, Ares le sfiorò con la punta delle dita la fronte appena corrucc