Sabrage mi portò esattamente fino a quel punto. Mi portò a un passo dalla follia e, quando stavo per scivolare via, mi ordinò di sgrillettarmi. A quel punto, il piacere e il dolore si fusero in una sola, bruciante, sensazione. I miei gemiti di dolore si trasformarono in gemiti di piacere. Iniziai a godere ad alta voce, senza riuscire a trattenermi. Sarei venuta di lì a pochi istanti, era matematicamente certo. Sabrage rallentò, penetrandomi più duro e più a fondo. Emise un lieve grugnito, e capii che aveva finito. Mi mancava una frazione di secondo per finire a mia volta. Mi spostò la mano e mi scivolò fuori, lasciandomi lì, semi-accasciata, completamente insoddisfatta. «Ci riproviamo domani» disse, in tono divertito. «Ormai si è fatto tardi». Mi prese per le braccia e mi tirò su. N