3. Rincontrai Zoran due anni più tardi, in una situazione a me non proprio favorevole. Naturalmente era stato Quinn a ficcarmi nei casini. Iniziavo a essere un po’ più obbiettiva nei suoi confronti e stavo giungendo a capire che la mia infatuazione non era salutare, per me. Anche se in quelle specifiche circostanze il fatto che Quinn mi scopasse quando gli pareva per poi scomparire per mesi, non avesse alcuna intenzione di lasciare sua moglie e fosse affettuoso quanto un nasello non c’entrava nulla. No, quella volta Quinn mi aveva messa nei casini fornendomi informazioni incomplete e lanciandomi sul suo obbiettivo come carne da cannone. Agente sacrificabile, cioè io. Avevo ormai trent’anni, ma Quinn mi aveva gentilmente fatto notare che ero “ancora una gran susina”. Come avrebbe fatto