“La gengiva è arrossata,” confermò con solenne ovvietà, “dobbiamo operare subito.” “Ne è davvero sicuro?” Era curioso vedere come uomini con le spalle imbottite si riducessero a vermi in quello studiolo seminterrato e lustro di ceramica: quella sensazione di potere che gli dava guardare i suoi pazienti inermi e addormentati lo eccitava più dell’ultimo reggiseno a balconcino della moglie. Sentiva l’alito del nuovo paziente spandersi sul suo guanto di lattice come una supplica. Era in suo potere. “Purtroppo sono assolutamente sicuro. Prima interveniamo, meglio è.” “Preferirei aspettare ancora qualche giorno, se per lei non è un problema. Ho un mese molto impegnato e non vorrei dovermi perdere qualcosa per un dente del giudizio. Può reggere, secondo lei, fino al mese prossimo?” Avrebbe r