CAPITOLO DODICI Vesuvio, re dei troll di Marda, si trovava nell’enorme caverna sotterranea, su un rialzo di pietra alto una trentina di metri, e guardava in basso controllando il lavoro del suo esercito di troll sotto di lui. Migliaia di troll lavoravano sodo nell’enorme caverna sottoterra, scalfendo la roccia con martelli e piccozze, frantumando pezzi di terra e di pietra, il rumore della miniera pesante nell’aria. Innumerevoli torce erano posizionate lungo le pareti mentre fiumi di lava attraversavano il pavimento, sprizzando scintille, baluginando, illuminando la grotta e tenendo la temperatura calda mentre i troll sudavano e annaspavano nel calore là sotto. Vesuvio sorrise, il volto da troll grottesco, deforme, due volte più grande di quello di un uomo. Aveva due lunghi denti, come z