«Accendi i fari, se vuoi vedere» disse Adrian, che era accosciato sull’altro sedile. Quasi mi misi a ridere. Anche nella frenesia del momento era riuscito a evitare di sedersi sul sedile intriso di pipì. Accesi i fari e scesi dal furgone. Clyde era a terra ed era piuttosto malmesso. I suoi jeans erano strappati in più punti, aveva il viso sanguinante ed abraso e il suo braccio destro era piegato in modo innaturale. Socchiuse un occhio e mi guardò, ma fu subito evidente che non gli interessavo. Il suo sguardo saettò tutto attorno. «Cerchi me?» chiese Adrian, dolcemente, accosciandosi accanto alla sua testa. «Eccomi, lupacchiotto». Clyde deglutì. «Non... puoi... uccidermi...» disse. Era evidente che parlare gli costava un grosso sforzo. In effetti