III. MICHAEL PARLA E CAMMINAMichael aveva cominciato coll’abbozzare il volto di Victorine, e aveva finito col disegnare i lineamenti di Fleur. Se fisicamente Fleur si teneva ben diritta, era moralmente altrettanto eretta? Ecco il dubbio che non riusciva a cacciare e per cui continuamente si condannava, giudicandolo una vigliaccheria. Non vedeva mutamento alcuno nella vita di sua moglie, e generosamente si proibiva di indagare in quella parte della sua vita che egli ignorava. Ma la sua attenzione tesa lo faceva accorto di un certo cinismo sempre più forte in lei, quasi ella continuamente rafforzasse in se stessa l’idea che tutti i valori al mondo sono uguali, e che nessuno di essi in fondo è molto importante. Wilfrid era ancora a Londra, ma non l’aveva più visto, non ne aveva più sentito p