X. MORTE DI UNO SPORTSMANNon trovando in casa la figlia, Soames disse: «L’aspetterò», e sedette al centro del divanino verde giada, senza badare a Ting-a-ling raggomitolato davanti al fuoco con la speranza di dimenticare nel sonno le attenzioni di Amabel Nazing, che l’aveva giudicato “un po’ troppo astuto”. Diritto e composto, con un ginocchio sull’altro, e una ruga profonda tra gli occhi, pensava a Elderson, alla situazione mondiale, a quel destino crudele per cui non si può mai vivere senza preoccupazioni. E più ci pensava, meno riusciva a capire come avesse potuto essere così poco accorto da entrare a far parte di una impresa che si fondasse comunque su dei contratti con l’estero. Tutta la saggezza antica che nel secolo diciannovesimo aveva consolidato la ricchezza britannica, tutta la