IX. TURBAMENTODue ore dopo Bicket, Michael mosse lentamente verso casa. Il vecchio Danby aveva ragione, come sempre – se non si può aver fiducia nei propri impiegati, tanto vale chiuder bottega! Lontano dagli occhi di Bicket, dubitava delle sue parole. Capacissimo quell’individuo di non aver neanche moglie! Poi passò col pensiero dalla moralità di Bicket ai modi di Wilfrid. Già alcune altre volte aveva notato l’umore brusco e bizzarro dell’amico. Che fosse in un periodo di ebollizione poetica? Trovò Ting-a-ling ai piedi della scala in atteggiamento di immobile riserva. “Non ho voglia di salire” pareva dicesse “se qualcuno non mi porta – ed è più tardi del solito!”. «Dov’è la tua padrona, bestiolina araldica?» Ting-a-ling sbuffò. “Potrei anche lasciarmi portar da voi”, parve aggiungere,