VIII. BICKETSotto la sua vernice di allegra spensieratezza, il carattere di Michael Mont s’era molto approfondito in quei due anni di ancoraggio e di continuità. Era stato costretto a pensare agli altri: e il suo tempo era occupato. Perfettamente conscio, sin dal principio, che da Fleur era soltanto tollerato, accettando interamente la mezza verità che suona: “Il y a toujours un qui baise, et l’autre qui tend la joue4”, aveva raggiunto dei veri risultati in fatto di discrezione domestica; senza tuttavia rivalersene nella sua vita pubblica e di editore. Per lui il lato umano del mestiere era sempre assai più importante del lato meramente finanziario. Ma Danby e Winter tenevano duro contro di lui e la casa editrice non dava finora nessun segno di quel fallimento che Soames aveva profetizzato