17 JILL Mi costrinsi a dormire, ma non ci riuscivo. La luce che filtrava dalla finestra metteva in evidenza le piastrelle quadrate sul soffitto, che avevo contato più di una volta, come delle pecore. Ero esausta, avendo lavorato tutto il giorno e poi guidato per cinquanta miglia attraverso una bufera del Montana. Una volta parcheggiato in un hotel di una catena sull’autostrada, mi ero ritrovata i muscoli indolenziti per essere stata tanto tesa. Ero rimasta chinata in avanti come una vecchietta mentre guidavo, tenendomi ben al di sotto del limite di velocità per via della neve che imperversava. Avrei dovuto restarmene a casa e partire la mattina una volta passato il fronte freddo. Non avevo riflettuto a mente lucida. Non avevo riflettuto affatto, in realtà. Era stato meglio che stare effe