Seduzione Prêt-à-Porter

Prologo Donne. Come dice il proverbio, non si può vivere nè con loro, nè senza di loro. Sarei stato d’accordo, non fosse stato che non valeva per tutte le donne. Solo per una in particolare. Jill Murphy. Non potevo vivere con lei perchè non era ancora pronta a fare altro se non uscire ogni tanto per qualche appuntamento. Il fatto che desiderasse me e Liam Hogan, ma che non si fosse ancora concessa di ammettere a se stessa la cosa, forse ne era il motivo. Noi non la stavamo aiutando poi più di tanto dal momento che non sapeva che eravamo entrambi più che d’accordo con quella cosa. Io e lui ci eravamo incontrati e avevamo concordato che l’avremmo rivendicata assieme. Perchè farci la guerra quando potevamo averla entrambi? Due uomini che si prendevano cura di lei, la amavano, la proteggevano, era meglio per Jill. Avrebbe sempre avuto un uomo su cui fare affidamento, che si prendesse cura di ogni sua necessità. La volevamo entrambi. La desideravamo entrambi. Avevamo bisogno entrambi di entrarle dentro, e presto. Io ero in grado di persuadere una giuria in tribunale usando parole strategiche e un valido argomento. Tuttavia, Jill non era un caso da vincere, ma un cuore da conquistare. Era importante che giungesse da sola alla decisione di appartenere ad entrambi. Volevamo che si lasciasse andare al cento per cento, anima e corpo. Tutto il suo seducente corpo. Dunque non potevo vivere con lei. Non ancora. Per quanto riguardava il vivere senza di lei? Assolutamente no. Col cazzo proprio. Solo vedere il suo viso illuminarsi quando mi guardava mi rendeva felice. Felicissimo. Al settimo cielo, cazzo. Jillian Murphy era mia. Tutta mia, e anche di Liam. Avremmo vissuto con lei, l’avremmo rivendicata, ce la saremmo tenuta, l’avremmo custodita, cazzo, e non avremmo mai trascorso nemmeno una notte senza averla accanto ad uno di noi due. Prima, però, lei doveva essere d’accordo. Donne.