– Ma, babbo, il signore potrebbe aver bisogno di qualche cosa – osservò Eugenia. – Non ha la lingua? – rispose Grandet bruscamente. Soltanto il nuovo arrivato fu sorpreso da quella scena; gli altri erano abituati da un pezzo ai modi dispotici del vecchio; tuttavia, quando domande e risposte furono scambiate, si alzò, volse la schiena al fuoco, accostò un piede per riscaldar la suola dello stivale e disse ad Eugenia: – Grazie, cugina; ho pranzato a Tours, e – aggiunse guardando Grandet – non ho bisogno di nulla, né mi sento stanco. – Il signore viene dalla capitale? – chiese la signora des Grassins. Carlo, il figlio del signor Grandet di Parigi, sentendosi interpellare, prese l’occhialino sospeso con una catenella al collo, l’applicò all’occhio destro per osservare tutto quello che lo