– Che vuoi farci, piccina? – Il che bastava per rendere più viva la riconoscenza di lei. Talvolta il padrone, pensando che quella povera creatura non aveva mai udita la minima parola di lusinga, che ignorava tutti i dolci sentimenti che può ispirare una donna, e che avrebbe potuto un giorno comparire innanzi a Dio anche più casta della Vergine Maria, preso da improvvisa compassione, le diceva guardandola: – Questa povera Nannina! ... – Esclamazione cui seguiva sempre uno sguardo indefinibile della vecchia fantesca. La stessa frase, di quando in quando ripetuta, formava da un pezzo una catena non interrotta d’amicizia, ed ogni ripetizione vi aggiungeva un anello. Quella commiserazione che sorgeva dal cuore di Grandet e accolta così volentieri dalla vecchia aveva un non so che di orribil