Quella sera mi sdraiai al fianco del mio nuovo marito, con le lacrime a bagnare le pellicce. Non facevo altro che vedere Fergus perdere la mia mano ogni volta che chiudevo i miei occhi. Almeno non era stato ucciso, era ciò che continuavo a ripetermi per provare a stare meglio. Al mio fianco Wulfgar dormiva profondamente. Asciugandomi le lacrime dalle mie guance, mi alzai e mi avvicinai al fuoco. Avevo messo uno dei tanti fiori bianchi che Fergus continuava a lasciarmi in una piccola pezza che avevo stretto al mio polso prima di partire. Staccai il piccolo bracciale che avevo fatto, gettandolo dentro il fuoco. Non potevo più guardarmi indietro. C’era soltanto il futuro per me, adesso. «Addio, Fergus» sussurrai, e poi tornai sul letto accanto al mio nuovo marito, che non si mosse nemmeno.